giovedì 21 luglio 2011

Sciopero alla Tnt, 250 persone aderiscono alla mobilitazione Cobas

 

Festa grande davanti alla Tnt di Piacenza dopo il raggiungimento dell'accordo tra le parti

Video inviato da 19/07/2011

L'ARIA DEL NORD AFRICA SPIRA ANCHE NEI MAGAZZINI DELLA TNT A PIACENZA

Ultimo aggiornamento Sabato 09 Luglio 2011 20:09 Sabato 09 Luglio 2011 19:50

Ieri si è svolta un'importante iniziativa di lotta davanti agli stabilimenti TNT di Piacenza. Protagonisti circa 160 operai (tutti immigrati) dipendenti delle cooperative Stella e Vega (facenti parte del consorzio Gesconet), sostenuti da altri 40 operai delle cooperative affiliati al del SI.Coba ed una trentina di militanti del milanese e piacentino.

Obiettivi sindacale della lotta:

1) Ottenere un regolare contratto di lavoro per tutti gli oltre 260 dipendenti ponendo fine ad una situazione di insostenibile neo schiavismo dove c'è spazio per chiamate al lavoro ad personam (gli altri tutti a casa; ma, bada ben: occorre comunque presentarsi ai cancelli), buste paga zero con bonifici bancari (leggi: lavoro nero), furto di 13.ma, 14.ma, ferie e permessi, straordinari non retribuiti, livelli non riconosciuti, vessazioni varie dei caporali, 21 bagni chiusi su 22, ecc.

2) Riconoscimento dei diritti sindacali degli operai.

L'esito della battaglia durata tre ore, con il blocco di tutti e quattro i cancelli di ingresso ed uscita dei camion, è stato quello di spezzare i tentativi dei dirigenti aziendali che nei giorni immediatamente precedenti lo sciopero, e anche nelle sue prime fasi, avevano cercato di separare gli operai dalle organizzazioni sindacali di riferimento (in questo caso, oltre ai quasi cento del SI.Cobas, si aggiungono una trentina di iscritti alla CUB), per risolvere alcune questioni "tra amici", o meglio.... tra soci. Di fronte al rifiuto degli operai di incontrare i vertici aziendali senza i rappresentanti sindacali esterni, di fronte alla lunga coda di camion che si andava creando e alle palesi difficoltà a far intervenire la celere per caricare il picchetto, si avvia la trattativa, con una delegazione composta da cinque delegati operai e due sindacalisti esterni del SI.Cobas

Non ci dilunghiamo nella descrizione della discussione avvenuta se non per segnalare che la Gesconet ammette l'esistenza di anomalie e la conseguente volontà di mettersi in regola con le norme contrattuali; molto più arcigno il tentativo invece di evitare di trovarsi tra i piedi lavoratori ben decisi a far valere le loro richieste, organizzati in sindacati che non sono disposti a coprire in alcun modo le malefatte aziendali.

La trattativa si conclude con un nuovo appuntamento fissato per lunedì pomeriggio presso la sede milanese del SI.Cobas in cui verrà siglato (almeno in teoria) un verbale di intesa sul percorso per arrivare in tempi rapidi alla normalizzazione contrattuale della situazione per tutti i dipendenti della Gesconet e alla eliminazione di ogni vergognosa  pratica di chiamata al lavoro da parte dei caporali.

Riferiremo del risultato effettivo dell'incontro di lunedì e sulle prossime scadenze se (come probabile) si renderà necessario mantenere il fiato sul collo dei padroni che, dopo aver subito la batosta di ieri, cercheranno senz'altro di difendere i propri super-profitti.

Intanto, non lo nascondiamo, ci godiamo la grossa soddisfazione di aver partecipato ad una giornata che, aldilà della cronaca  (vedi: ilfattoquotidiano, piacenza24, piacenzasera, ilpiacenza) e dei risultati ottenuti (tutti da concertizzare) ha trasmesso a tutti i presenti il senso di orgoglio e di effettiva liberazione dalle proprie catene come solo la lotta proletaria è capace di fare: i lavoratori, in particolare nord Africani, hanno al pari dei loro fratelli e sorelle che lottano nei loro Paesi d’origine, respirato nella strada dei Dossarelli di Piacenza la stessa aria di lotta contro il brutale sfruttamento, per cambiare a loro favore i rapporti di forza con i padroni delle cooperative presenti alla TNT.

Le prospettive già tracciate da tre anni di battaglie nelle cooperative lombarde (e da qualche tempo anche emiliane) si rafforzano e si rilanciano verso nuovi obiettivi; prospettive e obiettivi ben incarnate dai 40 operai delle cooperative  giunti, anche da lontano,  a sostegno della lotta alla TnT di Piacenza.

A tutti i sostenitori il compito di far tesoro di esperienze come queste ed organizzarsi di conseguenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'ira dei lavoratori alla Tnt di via Dossarelli.In corso la manifestazione - AUDIO

Pubblicato: venerdì 8 luglio 2011 - 20:16

Manifestazione Tnt via Dossarelli

Manifestazione Tnt via Dossarelli

Piacenza - Manifestazione in corso di fronte alla ditta di trasporti Tnt di via Dossarelli. Oltre un centinaio di turnisti, in gran parte nord africani, sta bloccando i cancelli della ditta per impedire l'ingresso dei camion.

All'origine del sit, contro l'azienda e le cooperative Stella e Vega (gruppo Cogesco) che gestiscono il personale, le condizioni salariali precarie. Sul posto volanti polizia, carabinieri e il vicario del Questore per cercare di gestire la situazione e tentare un incontro tra i rappresentanti sindacali e le dirigenze aziendali.

Dalle testimonianze raccolte sembra che non vi sia nessuna tutela dei lavoratori assunti a tempo indeterminato, che ogni sera attendono fuori dalla ditta di essere chiamati per svolgere le loro mansioni. Il 40% di loro torna a casa senza percepire lo stipendio, chi invece viene ritenuto necessario affronta turni anche di 16 ore consecutive.

Fabio Zerbini, coordinatore provinciale dei Cobas a Milano "C'è gente assunta che aspetta qua fuori anche cinque ore per poi tornare a casa senza stipendio. Chiediamo che questa chiamata, che ricorda una forma di neoschiavismo, cessi subito e che venga ripristinato il diritto a lavorare 168 ore al mese come stabilisce il contratto".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sciopero alla Tnt, 250 persone aderiscono alla mobilitazione Cobas

La mobilitazione indetta dai Cobas

La protesta

La mobilitazione

La protesta di un lavoratore

Lavoratori in sciopero nella filiale Tnt di Piacenza in via dei Dossarelli. La mobilitazione è stata decisa dal sindacato autonomo Cobas. In un primo momento la protesta doveva sfociare in uno stato di agitazione dei lavoratori delle due cooperative che operano all’interno della filiale, la coop Stella e la coop Vega. Ma la decisione dei vertici delle due società  di non trattare con il sindacato ha portato quindi all’indizione dello sciopero, al quale hanno aderito circa 250 persone su 400 attualmente impiegate nella filiale Tnt.
"Noi chiediamo semplicemente che vengano rispettati i termini del contratto nazionale, non vogliamo l’applicazione della nostra piattaforma - spiega il rappresentante Cobas Aldo Milani -. In questa realtà abbiamo registrato importanti violazioni, ad esempio nella compilazione delle buste paga e nella modalità a "chiamata" dei lavoratori, mentre per Cgil Cisl e Uil è tutto regolare. La proprietà non ha voluto trattare con noi, perché non siamo firmatari del contratto nazionale. Noi abbiamo risposto indicendo subito uno sciopero, anche senza rispettare i termini di preavviso previsti dalla normativa". 
Il comunicato stampa diffuso dai lavoratori

Il comitato lavoratori scioperanti presso lo stabilimento TNT di Piacenza ringrazia tutti i lavoratori che hanno partecipato alla manifestazione-sciopero di protesta svoltasi oggi 8 Luglio 2011. Le nostre condizioni nelle cooperative (Vega, Stella) che lavorano presso lo stabilimento TNT di Piacenza sono diventate da qualche anno insostenibili. Oggi abbiamo detto BASTA! Siamo Persone e non animali !

Siamo stanchi di arrivare al lavoro e subire la scelta di quelli che assomigliano a caporali che dicono “oggi tu lavori, oggi tu non lavori e vai a casa”. Siamo stanchi di essere pagati un po’ in busta e un po’ fuori busta con la paga che decide la cooperativa. Siamo stanchi di vedere lavoratori che in infortunio sono pagati quasi niente come punizione per essersi fatti male. E persone che dopo una malattia non vengono più chiamati al lavoro costringendoli a dimettersi. Siamo stanchi delle continue vessazioni che i “responsabili”, quasi sempre nostri connazionali, ci fanno minacciandoci che se non si fa come loro dicono si rimane a casa.

Abbiamo famiglie anche noi, che vivono di quello che portiamo a casa. Ribadiamo che siamo persone, che lavorano tutte le notti facendo un lavoro fisicamente pesante dove esistono solo doveri e nessun diritto. Vogliamo che la protesta di oggi non rimanga vana. Vogliamo che le istituzioni di vigilanza (ispettorato del lavoro, ispettorato INPS, ecc.) controllino di più e meglio irrogando sanzioni che vengano rispettate.
Ringraziamo con il cuore i comitati di base COBAS che ci hanno appoggiato e sostenuto in questa nostra lotta. Più volte alcuni di noi si erano rivolti ai sindacati ( CGIL e CISL in particolare) e sempre i loro responsabili ci rispondevano che con le nostre cooperative non si poteva (o non si voleva) fare niente. Vogliamo sottolineare che l’inerzia di alcune istituzioni è stata superata dalla volontà e disponibilità dei gruppi di base venuti da Milano per dare una mano a dei lavoratori piacentini. Grazie!
Sciopero Tnt, Borotti (Uil): "Nelle coop piacentine regole rispettate"
«Alcuni esponenti politici locali dimostrano di conoscere poco la realtà: oltre a criminalizzare bisognerebbe proporre». Il segretario provinciale della Uil Massimiliano Borotti esce allo scoperto dopo lo sciopero dei facchini delle cooperative Stella e Vega (gruppo Cogesco) che venerdì scorso ha infiammato strada dei Dossarelli, dove ha sede l’hub Tnt. Lo sciopero, promosso dai Cobas e sostenuto da alcuni esponenti locali del Prc, ha richiamato l’attenzione del sindacato di via Scalabrini, che lancia un monito: «E’ sbagliato generalizzare».
Per Borotti, infatti, le coop finite nell’occhio del ciclone per le condizioni di lavoro a cui vengono sottoposti i facchini vengono da fuori Piacenza, mentre la realtà provinciale, secondo la Uil, vede la costante e corretta applicazione dei contratti. Tutto, per l’organizzazione di via Scalabrini, si svolge trasparentemente e regolarmente, tant’è che molti dei lavoratori, è bene ricordarlo, sono anche soci. L’intenzione della Uil non è certo quella di negare che in alcuni casi le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti gli operatori della logistica siano da condannare. E’ per questo, chiarisce Borotti, che abbiamo chiesto l’Agenzia della logistica: «Non per avere un ulteriore carrozzone pubblico, ma per il rispetto delle condizioni di lavoro. Condizioni rispettate dove operano i consorzi locali».

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