PER IL SINDACATO DI CLASSE ROSSO
venerdì 19 marzo 2021
domenica 12 agosto 2018
domenica 4 febbraio 2018
PER IL SINDACATO DICLASSE ROSSO MARX ENGELS LENIN
PER IL SINDACATO DI CLASSEROSSO
IL MONUMENTO DEL PENSIERO COMUNISTA INESAURIBILE PER LO SVILUPPO DEGLI OPPRESSI
LA LOTTA DÌ CLASSE E LA VIA MAESTRA
FARE SINDACATO DÌ CLASSE ROSSO È E DEVE ESSERE UN'IDEALE DÌ VITA CONTRO LA SOCETA CAPITALISTA IMPERIALISTA DEI PARTITI AL POTERE QUESTA SOCIETÀ, È FONDATA SUL LAVORO SALARIATO=MERCE=PROFITTO NOI LOTTIAMO PER ABBATTERLO E PER COSTRUIRE UNA SOCIETÀ FONDATA SUL LAVORO CHE PRODUCE PER LA DISTRIBUZIONE EQUA DELLA PRODUZIONE = DEI BENI PRODOTTI COSTRUIAMO IL SINDACATO DICLASSE! ILQUARTIERE NEL TERRITORIO LAVORATORE FAI DÌ TE IL MOTORE DELLA LOTTA DÌ CLASSE PER LA CONQUISTA DEI TUOI DIRITTI SENZA MISERIA NÉ SFRUTTAMENTO, NÉ SFRUTTATOR INÉ SFRUTTATI LA LOTTA D’ICLASSE È LA VIA MAESTRA PER LA CONQUISTA DÌ UN NUOVO MONDO CONQUISTIAMO I VALORI E GLI IDEALI DÌ UNA SOCIETÀ DÌ CLASSE. IL TEMPO CI DARÀ RAGIONE!
SI COBAS- PREFERIAMO LA VIA DELLA LOTTA CHE LA VIA DELLA CONCILIAZIONE
Per un 2018 di riscossa, giustizia e ramazza proletaria...
1921, il compagno Lenin spazza via l’immondizia dal mondo
Piccolo gruppo compatto, noi camminiamo per una strada ripida e difficile tenendoci con forza per mano. Siamo da ogni parte circondati da nemici e dobbiamo quasi sempre marciare sotto il fuoco. Ci siamo uniti, in virtú di una decisione liberamente presa, allo scopo di combattere i nostri nemici e di non sdrucciolare nel vicino pantano, i cui abitanti, fin dal primo momento, ci hanno biasimato per aver costituito un gruppo a parte e preferito la via della lotta alla via della conciliazione. Ed ecco che taluni dei nostri si mettono a gridare: " Andiamo nel pantano! ". E, se si incomincia a confonderli, ribattono: " Che gente arretrata siete! Non vi vergognate di negarci la libertà d’invitarvi a seguire una via migliore? ". Oh, sí, signori, voi siete liberi non soltanto di invitarci, ma di andare voi stessi dove volete, anche nel pantano; del resto pensiamo che il vostro posto è proprio nel pantano e siamo pronti a darvi il nostro aiuto per trasportarvi i vostri penati. Ma lasciate la nostra mano, non aggrappatevi a noi e non insozzate la nostra grande parola della libertà, perché anche noi siamo " liberi " di andare dove vogliamo, liberi di combattere non solo contro il pantano, ma anche contro coloro che si incamminano verso di esso.... Tratto da:
V.I. Lenin il "Che fare?" scritto tra l’autunno 1901 e il febbraio 1902, pag.39 ediz.Editori Riuniti del Luglio1977.
martedì 5 dicembre 2017
sabato 25 maggio 2013
Processo cooperative: 100 Cobas e attivisti dei centri sociali presidiano il tribunale
Scioperi-Bennet, niente presidio in attesa del dibattimento
SARONNO – Trattandosi di un’udienza puramente tecnica i sindacalisti
e i lavoratori imputati nel processo per gli scioperi del luglio 2008 alla centro logistico
Bennet di Origgio hanno deciso di annullare il presidio che avevano intenzione di organizzare
davanti alla sede del tribunale saronnese in via Varese.
“Concentreremo le nostre forze sulla prossima udienza – ha spiegato Vincenzo Ascione – i lavoratori e le delegazioni sindacali sono pronti a far sentire la propria presenza e vicinanza agli imputati sia per far passare il concetto che la lotta non si persegue e sia perchè siamo convinti che questo processo esuli quanto successo ad Origgio e sia soprattutto politico”.
Ultimata la parte iniziale il giudice Piera Bossi ha fissato il calendario delle prossime udienze a partire dal 7 ottobre quando
il processo entrerà nel vivo con l’apertura del dibattimento.
24052013
Processo cooperative: 100 Cobas e attivisti dei centri sociali presidiano il tribunale
LINK VIDEOhttp://ilsaronno.it/?p=6021
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ZvwSI86OCd8
Cobas e lavoratori quest’oggi imputati; alta tensione in tribunale a Saronno
SARONNO – Tribunale “sotto assedio” questo pomeriggio per l’avvio
del processo a venti fra sindacalisti e lavoratori di cooperative, nonchè esponenti
di centri sociali milanesi: erano stati denunciati dalla Digos di Varese per quanto accaduto
nel 2008 davanti ai cancelli del deposito Bennet di Origgio.
Il giudice monocratico, Piera Bossi, ha fissato una udienza “fuori orario”;
si inizia infatti alle 15, annunciati presidi di solidarietà agli imputati sia da parte del sindacato autonomo
che da parte dei militanti del centri sociali.
A vario titolo gli imputati devono rispondere di reati che vanno dal “presidio non autorizzato”,
alle minacce, dalle lesioni al furto.
Nel 2008 si erano succedute le manifestazioni, legate a rivendicazioni salariali, da parte dei soci di cooperativa
che operavano all’interno dei magazzini Bennet, sostenuti dal sindacato Si Cobas ed anche
da attivisti dei centri sociali.
In alcune occasioni, davanti alla Bennet in via per Lainate, c’erano stati momenti di tensioni, con il blocco dei
camion in entrata ed uscita.
Era il novembre 2011 quando la Digos di Varese, al termine delle indagini sull’accaduto, aveva deferito all’autorità giudiziaria
le persone che era si ritrovano a processo.
La prima udienza, lunedì scorso, si è conclusa in pochi istanti, causa l’assenza di uno degli avvocati e dunque un obbligato rinvio.
Stavolta si dovrebbe entrare nel merito della vicenda, anche se difficilmente si arriverà già alla sentenza.
28/01/13
Processo cooperative: 100 Cobas e attivisti dei centri sociali presidiano il tribunale
SARONNO – Per due ore, un centinaio tra attivisti Si Cobas, lavoratori e simpatizzanti del centri sociali sono rimasti
in piedi davanti al tribunale di via Varese. Sono rimasti fuori al freddo con bandiere, striscioni, volantini e tanta dignità
per far sentire la propria solidarietà ai 26 dipendenti di cooperative finiti alla sbarra per le manifestazioni sindacali avvenute nel 2008
davanti al magazzino Bennet di Origgio. Diverse le accuse mosse agli imputati che vanno dal “presidio non autorizzato”,
alle minacce, dalle lesioni al furto.
“L’obiettivo di questo processo – si legge nel volantino distribuito nel corso del presidio – è isolare e criminalizzare
le lotte di questi lavoratori che non si sono piegati davanti alle cariche e alla concentrazione confederale.
Si vuole anche spezzare la catena di solidarietà che diverse strutture politiche e sociali hanno provato a costruire
intorno ai numerosi conflitti” E concludono:”La nostra risposta alla repressione è quella di continuare con le
mobilitazioni, investendo ancor più coerentemente in questo progetto di lotte che si allarga sciopero dove sciopero.
Tra i diversi striscioni esposti davanti al tribunale, approfittando dei cartelloni elettorali appena posizionati, non è mancato
un riferimento al caso dell‘Industriale Chimica, l’azienda della multinazionale Chemo di via Grieg dove,
a causa di un contenzione con Bayern per l’uso di un brevetto, sono stati annunciati 50 esuberi e la volontà di non
rinnovare 13 contratti a termine. Tra i partecipanti al presidio anche una nutrita rappresentanza del centro sociale Telos.
Mentre all’esterno si distribuivano volantini e si esprimeva solidarietà nel tribunale davanti al giudice Piera Bossi si è
tenuta la prima udienza con la costituzioni delle parti civili, tra cui il supermercato Bennet, e la gestione di alcuni problemi
specifici come una notifica mancante e il caso di un’imputata che forse non può essere processata perchè con problemi
psichici. E’ stata fissata la prossima udienza per venerdì 29 marzo alle 15.
Il rompete le righe è arrivato poco dopo le 16 quando i manifestanti si sono dispersi senza nessun problema di ordine pubblico.
I carabinieri hanno presidiato il tribunale per l’intera giornata ma non si sono verificati disordini.
© 2013, ↑ ilSaronno
giovedì 5 luglio 2012
LA LOTTA CONTRO GLI SFRATTI CONTINUA A VERBANIA
Vb una famiglia rischia di perdere la casa
Creato Martedì, 03 Luglio 2012 14:55
Scritto da Maria Elisa Gualandris
BLOCCATO LO SFRATTO
VOGLIAMO CASE POPOLARI
E’ arrivato il giorno dello sfratto per la famiglia di El Mustafà Essabri, residente a Verbania in via Franzosini.
Da tempo con il sostegno del S.i. Cobas della Provincia di Varese chiedeva al Comune un aiuto per non
perdere la casa: da settembre infatti non poteva pagare l’affitto perché aveva perso il lavoro.
Questa mattina il sindacato ha organizzato un presidio davanti alla casa in attesa dell’ufficiale giudiziario.
Che però ha portato una buona notizia: i padroni di casa hanno concesso una proroga di 15 giorni.
“Torniamo a chiedere all’amministrazione comunale l’assegnazione urgente di un alloggio in
deroga alla graduatoria, in base al decreto per l’emergenza abitativa.
O almeno un contributo di mille euro per sanare parte del debito e avere un’ulteriore proroga”.
DIGNITÀ PANE CASA LAVORO O SALARIO GARANTITO
Lunedì 25 Giugno 2012 DALLE ORE 20.00 alle ore 22 si terrà Il Presidio presso la Casa Comunale
di Piazzale Flaim Verbania durante lo svolgimento del Consiglio Comunale. E IL VENERDI’
29 GIUGNO 2012 Presidio davanti il Comune di Verbania Palazzo Civico - Piazza Garibaldi,
15 DALLE ORE 10 alle ore 14 con volantinaggio al mercato.
INVITIAMO TUTTI GLI ISCRITTI NELLA GRADUATORIA DEL BANDO DI CONCORSO
DEL 14 FEBBRAIO 2011 CHE SONO IN ATTESA DI UNA CASA POPOLARE CHE E’ DIVENTATO
UN MIRAGGIO E I POLITICI FANNO ORECCHIE DA MERCANTE, A PARTECIPARE A
QUESTE DATE PER FAR SENTIRE LA NOSTRA RABBIA, PER CONOSCERCI E NON
RIMANERE ISOLATI.
L’assessore Balzarini come il Sindaco e la dirigente Aurora Martini gestiscono il potere amministrativo
a colpi di bacchettate senza capire di cosa si tratta, cercando di intimidire con frasi e dichiarazioni
DENIGRANTI il lavoratore disoccupato sfrattato per morosità incolpevole e con la sua famiglia in
estrema povertà che non vogliono un privilegio o favoritismi per scavalcare altri sfrattati. Stiamo
chiedendo una graduatoria e il regolamento comunale per l’emergenza abitativa (che non ha niente
a che vedere con la graduatoria ordinaria generale per l’assegnazione case popolari). Siete voi signori
del potere che alzate il gomito assegnando emergenza abitativa secondo il vostro criterio e non secondo
le leggi e regolamenti. Dov’è la delibera del Consiglio Comunale che stabilisce un regolamento comunale
e la Commissione per l'Emergenza Abitativa (C.E.A.) ecc.
Precisiamo, assessore Balzarini noi non stiamo strillando. Rivendichiamo un diritto, certo lei come fa a
capire non essendo disoccupata e sfrattata, non sosterrà certo la sua famiglia con un
Indennità mensile lorda: € 658,86 sarebbe lei stessa in mezzo alla strada e in povertà.
SIETE VOI SIGNORI DEL POTERE A CREARE LA GUERRA TRA POVERI
CHIEDIAMO CASE POPOLARI E MANUTENZIONARE QUELLE SFITTE
E BLOCCO DEGLI SFRATTI INCOLPEVOLI
LA CASA È UN DIRITTO NON UN BENE DI LUSSO
Verbania lunedì 18 Giugno- 2012- f.i.p
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
Emergenza abitativa presidio a Verbania Giovedì, 17 Maggio 2012
Presidio sotto il municipio di Verbania stamattina promosso da S.I. Cobas per l’emergenza abitativa: un caso di sfratto
per un cittadino extracomunitario è stata l’occasione per accendere i riflettori su un problema che, hanno sottolineato
i manifestanti, interessa decine di famiglie e di persone, straniere ed italiane. Gli stessi hanno evidenziato la
mancanza di alloggi destinati all’emergenza abitativa, a famiglie e persone che hanno perso il posto di lavoro e quindi
non sono in grado di corrispondere un affitto. <Al momento non abbiamo appartamenti liberi, la lista d’attesa conta
quasi 200 persone, nessuna discriminazione ma la legge è uguale per tutti>. Così risponde il
Sindaco Marco Zacchera al presidio promosso da SI Cobas, aggiungendo che lo sfratto che ha fatto scoppiare
il caso interessa una persona giunta in città in una situazione drammatica, alla quale
per tre anni è stato dato un alloggio senza pagare l’affitto . <Ma lui ne ha abusato,
ha portato in Italia altre persone dal Marocco, alle quali è stata fornita tra l’altro puntuale assistenza sanitaria>
ha sottolineato il primo cittadino aggiungendo di averlo ricevuto per ben tre volte, per spiegargli la mancanza di appartamenti
liberi e la necessità di essere duttili in una situazione di diffusa difficoltà.
IL SINDACO Zacchera Marco è ALTERATO e si lascia andare in dichiarazioni FALSE.
Il Lavoratore ESSABRI EL MOSTAFA nell’abitazione di EMERGENZA ABITATIVA del 2005 -2007 è
stato sfrattato non per MOROSITÀ ma per finita locazione. Il SINDACO non è contento e c è da capire
del suo stato d’animo ALTERATO e quindi disturbato dalla LEGGE per il RICONGIUGIMENTO.
E non soddisfatto della sua esibizione ci ha fornito l’assistenza SANITARIA? (è troppo ALTERATO
perdendo di vista la RAGIONE). Si rammenta al Sindaco che il Lavoratore IMMIGRATO lavorando
versa i CONTRIBUTI dalla BUSTA PAGA al Sistema Sanitario e TASSE.
Marco Zacchera Sindaco di Verbania. La carriera politica
Nel 1975 è stato eletto consigliere comunale di Verbania, venendo sempre riconfermato nelle successive elezioni.
Nel 1984 è eletto consigliere provinciale della provincia di Novara per il Movimento Sociale Italiano.
Nel 1990 è eletto consigliere regionale del Piemonte. Nel 1994 è eletto alla Camera dei deputati.
Nel 1995 è eletto consigliere provinciale della provincia del Verbano Cusio Ossola.
Si candida a Sindaco di Cuneo per Alleanza Nazionale ottenendo il 5.4% Nel 1996 è rieletto alla Camera dei
deputati per Alleanza Nazionale. È membro della Commissione Affari Esteri e Comunitari.Membro del consiglio
direttivo di AN alla Camera Nel 2001 è confermato alla Camera dei deputati. Nello stesso anno è stato eletto
presidente della delegazione italiana alla UEO di Parigi ed componente del Consiglio d'Europa a Strasburgo.
Nel 2006 è confermato alla Camera dei deputati. È membro della IV Commissione (Difesa), della Delegazione
Parlamentare presso l'Assemblea del Consiglio d'Europa e della Delegazione Parlamentare presso l'assemblea
dell'Unione dell'Europa. Nel 2008 viene rieletto per il Popolo della Libertà. È membro della III Commissione
(Affari esteri e comunitari). L'8 giugno 2009 viene eletto sindaco di Verbania con il 54.3% dei voti in rappresentanza
di una coalizione di centrodestra.
In consiglio comunale, è sostenuto da una maggioranza costituita da
Popolo della Libertà Lega Nord Lista Civica per Verbania UDC Lista Pensionati
Il mandato amministrativo scade nel 2014.
Verbania – 24/5/2012
SEDE PROV. VIA CASSANO N.22 BUSTO ARSIZIO ZONA QUARTIERE SANT. Anna.
E-MAIL- sicobasvaresebusto@libero.it-TEL. 339/6242893
Vb emergenza abitativa presidio davanti al municipio
Creato Giovedì, 24 Maggio 2012 18:10 Scritto da Cristina Pettenuzzo
Nuovo presidio di S.I. Cobas per l’emergenza abitativa sotto i portici del municipio di Verbania. Viene contestato
un caso di sfratto che ha colpito un cittadino extracomunitario che dal prossimo 3 Luglio si troverà senza casa.
Al sindacato non sono piaciute le parole del sindaco Marco Zacchera il quale avrebbe detto che il cittadino
non avrebbe pagato l’affitto per tre anni, lo stesso sostiene che ciò non corrisponderebbe a verità. Intanto
l’extracomunitario e il sindacato lamentano che il comune ha assegnato un alloggio ad una famiglia, la domanda
che si pongono è se si sia rispettata una graduatoria.
Verbania lunedì 18 Giugno- 2012- f.i.p
mercoledì 13 giugno 2012
Basiano, protestano i lavoratori licenziati
Vigliacca e brutale repressione poliziesca contro i lavoratori in lotta.
Vigliacca e brutale repressione poliziesca contro i lavoratori in lotta.Solidarietà proletaria a chi lotta.Non solo licenziati, ma anche bastonati e (alcuni) arrestati. Questo è quello che è successo a novanta lavoratori egiziani e pakistani in presidio davanti ai cancelli della Gartico,i magazzini della catena di supermercati il Gigante, una logistica di Bassiano, in Brianza.Alimentare la lotta fra poveri, mettere gli sfruttati gli uni contro gli altri, dividere i proletari fra nazionalità ed etnie è da sempre il modo con cui i padroni cercano di impedire che si realizzi l’unità di classe degli sfruttati contro gli sfruttatori.Nella crisi difendere il posto di lavoro e il salario, cercare di impedire che il proprio posto di lavoro sia occupato dai “crumiri” di un’altra cooperativa, diventa un grave atto d’insubordinazione, un gesto di ribellione che potrebbe essere seguito dai milioni di lavoratori nella stessa condizione: per questo va punito con la massima violenza dalle “forze dell’ordine democratico”.A differenza di chi si scoraggia, si avvilisce, si deprime e si toglie la vita, i lavoratori delle cooperative Alma e Bergamasca hanno scelto l’unità di classe, la lotta contro lo sfruttamento: un esempio pericoloso di questi tempi, e per questo sono stati puniti con lancio di lacrimogeni, manganellate, gambe spezzate. Ma gli operai non si sono arresi, non sono fuggiti e nello scontro con i carabinieri hanno cercato di difendersi a mani nude, con le loro braccia (che sono quelle braccia che costruiscono la ricchezza delle nazioni, di cui si appropriano i capitalisti) e con quello che hanno trovato, subendo decine di feriti e arresti. A loro, a tutti i proletari che resistono e lottano contro lo sfruttamento capitalista, va la nostra solidarietà militante e il nostro rispetto. Il capitalismo è violenza, miseria, sfruttamento e non è riformabile.Solo con una rivoluzione proletari che distrugga dalle fondamenta la società capitalista - che considera normale che degli esseri umani siano ridotti a schiavi e sacrificati sull’altare del profitto - è possibile costruire una società di
CLASSE per il COMUNISMO,
una società, in cui si produce per soddisfare i bisogni degli esseri umani e non per il profitto. Una società in cui lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la distruzione della natura siano messi al bando e puniti come un crimine contro l’umanità.
GURRIGLIA URBANA CONTRO I CARABBINIERI,30 FERITI
Rivolta di un centinaio di operai immigrati, spalleggiati da centri sociali e Cobas, contro i «crumiri» (Newpress)
MILANO - Guerriglia urbana nelle prime ore di lunedì mattina a Basiano, nel Milanese. Un blindato dei carabinieri semidistrutto, pullman e auto devastati, una trentina di feriti. E' accaduto alle 7.45 davanti ai cancelli della Gartico Scarl, un polo di smistamento merci per diversi supermercati, in via Alfieri, zona industriale. I lavoratori, circa un centinaio,la maggior parte dei quali di origine egiziana e pachistana, sostenuti da sindacalisti di base e qualche antagonista dei centri sociali, stavano picchettando l'ingresso del magazzino per protestare contro il licenziamento di massa e il ridimensionamento delle retribuzioni avvenute con l'ingresso di una nuova cooperativa al posto della precedente che li impiegava. Basiano, gli scontri al presidio.
IL PULLMAN - Intorno alle 7.40 è arrivato un pullman che trasportava una cinquantina di «nuovi assunti» e le forze dell'ordine hanno chiesto ai lavoratori di lasciarlo passare. Dopo aver ricevuto un netto rifiuto, una trentina di carabinieri in assetto antisommossa ha iniziato a pressare sul cordone di operai. Tra i due schieramenti sono volati pugni, calci e manganellate, poi gli operai hanno scatenato un fitto lancio di oggetti (cartelli stradali, «panettoni» in cemento, biciclette, oltre a pietre e rami) facendo arretrare i militari, gli agenti della Digos e i funzionari della Questura,che hanno risposto con il lancio di alcuni lacrimogeni per disperdere i lavoratori. I FERITI - Le persone trasportate in ospedale dal 118 sono 26 (tra cui diversi carabinieri), ma sono almeno una decina i contusi che hanno preferito non ricorrere alle cure mediche.Le persone fermate dalle forze dell'ordine sono 18: molti potrebbero venire arrestati nelle prossime ore. Un blindato dei carabinieri è rimasto danneggiato dalle sassate.In una nota, la Confederazione unitaria di base (Cub) ha condannato «duramente il comportamento delle forze dell'ordine che hanno caricato operai inermi, la cui unica responsabilità è la difesa del proprio lavoro», sottolineando che lunedì mattina si è assistito alla «replica all'attacco dell'8 giugno scorso contro il picchetto dei lavoratori in sciopero davanti ai magazzini del Gigante, con il medesimo obiettivo di far entrare nell'azienda crumiri venuti dall'esterno per lavorare al posto dei lavoratori». I PRECEDENTI - Momenti di tensione con i carabinieri si erano già verificati nei giorni scorsi, da quando la società aveva deciso di interrompere il rapporto di lavoro con la cooperativa che fornisce il servizio di facchinaggio. I lavoratori avevano creato un presidio permanente di protesta per le condizioni di lavoro, e un primo episodio di tafferugli era avvenuto venerdì scorso. La Gartico si occupa di logistica e in particolare di trasporti di alimentari. La cooperativa, la Alma Group di Peschiera Borromeo (Milano), ha deciso 89 licenziamenti dichiarando l'impossibilità di ricollocare gli esuberi in altre attività del gruppo. Gli ex dipendenti sostengono però che il licenziamento sarebbe avvenuto proprio in un momento di «ribellione» alle «ingiuste condizioni di lavoro» alle quali si ritenevano sottoposti.
Leila Codecasa e Redazione Milano online11 giugno 2012 | 21:26