martedì 21 dicembre 2010

S.I. Cobas lavoratori precari,disoccupati,studenti,inquilini case popolari-prov.va

SEDE PROV. VIA CASSANO N.22 BUSTO ARSIZIO ZONA QUARTIERE SANT.ANNA. E-MAIL- sicobasvaresebusto@libero.i-TEL. 339/6242893

     Bloccato sfratto

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   LA CRISI CAPITALISTA INSOLVIBILE

    LA POVERTA CI UCCIDE

LA CRISI COLPISCE IN MISURA EVIDENTE SE SI RIDUCE IL SALARIO O SI PERDE IL POSTO DI LAVORO, LA SITUAZIONE ECONOMICA DEI LAVORATORI DIVENTA SEMPRE PIU DRAMMATICA

     Povera Italia senza casa

Secondo Bankitalia il 5 per cento delle famiglie non riesce a pagare le rate del mutuo. nel 2010 è boom di pignoramenti. Bankitalia lancia l’allarme e l’Adusbef ci mette il carico. Così l’emergenza economica piomba sulle famiglie che fanno l’albero nel giorno dell’Immacolata e si riflette pesantemente sulla questione casa. Le difficoltà a pagare il mutuo si sono infatti tradotte in un boom di pignoramenti che sta vivendo nell’anno in corso il suo vertice, collegato agli stessi immobili acquisiti con mutui di cui sopra. Le stime dicono che su 3 milioni e 600mila mutui sono 350mila le sofferenze e 150mila le procedure di pignoramento: 28mila in totale nel 2010, in forte aumento sul dato 21mila del 2009 e 20mila del 2008. le maggiori impennate di esecuzioni immobiliari sono a Torino (+54,8%), Milano (+48,3%) e Genova (+46,8%), mentre gli aumenti più consistenti di pignoramenti sono a Milano (+1.592), a Torino (+930) e Roma (+728).

Il boom di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari,con aumenti stimati nel 2010  rispetto al 2009, da un minimo  del + 13,8 a Rovigo; 13,9% a Venezia; + 16,1% a Forlì; + 16,7 a Vicenza; + 18,1% a Perugia; + 18,7% a Padova;  20,1% a Reggio Emilia; seguito da Modena + 21,7%; Napoli + 23,7%; Firenze + 25,2%; Brescia + 25,9%; Palermo + 28,6 %; Lecce + 29,9%; per passare ai valori più elevati di Torino + 54,8%;  Milano + 48,3%;  Genova +46,8 %; Como + 42,3%.

Gli aumenti maggiori di pignoramenti si registrano a Milano (+1.592, che ammontano quindi a 4.885), seguita da Torino + 930 con un totale di 2.627); Roma (+ 728, con un totale di 2.703);     Monza (+ 424,con un totale di 1.539; Verona + 425 per un totale di 1.996; Bergamo (+ 416 , pari a 1.586);  Lecce + 365 per un totale di 1.586; Brescia (+ 290 con un totale di 1.408); Genova + 336 con un ammontare di 1.053; Bari  (+ 340  che assommano a 1.390); Firenze (+199, che ammontano a 987); Padova + 168 per 1.067 pignoramenti.

  L'identikit della famiglia in difficoltà

08 dicembre 2010 ROMA - I genitori-single con figli, i precari con un contratto temporaneo, i senza-lavoro e le persone a basso reddito. La mappa delle difficolta' delle famiglie alla presa con le rate del mutuo e' tracciata da una tabellina contenuta nello studio pubblicato dai ricercatori Silvia Magri e Raffaella Pico della Banca d'Italia. L'Italia, con un 4,9% di famiglie che non riesce a pagare le rate, e' gia' ai massimi - insieme con la Spagna - tra i sette paesi europei esaminati dall'indagine. Ma la percentuale schizza molto piu' in alto quando la vista mostra le prime difficolta'. Cosi' un disoccupato su cinque di quelli che hanno contratto un mutuo non riesce ad onorare il proprio debito (il 19%): basta guardare oltralpe per scoprire che il tasso di insolvenza per i disoccupati francesi si attesta invece al 5,4%, segno evidente di politiche di sostegno. Ma non e' necessario perdere il lavoro per trovarsi in difficolta'. Tra gli italiani che hanno un contratto Part-Time la percentuale di non pagatori e' all'8,5% e si ferma al 7,9% per chi ha un contratto di tipo temporaneo. Ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono i giovani a trovarsi in difficolta', bensi' le famiglie con un capofamiglia tra i 45 e i 54 anni: 6,1% e' la percentuale di insolvenza, contro il 2,8% degli under-35.Tengono invece i pensionati con 3,7 casi su 100 di persone che non riescono a pagare la rata. Anche la tipologia di famiglia influisce: un genitore-single su 10 di quelli che hanno i mutui entra nella trappola del default, mentre la percentuale scende al 6,3% se ci sono entrambi i genitori. Inutile dire che se il reddito e' basso, poi, il rischio di non riuscire a pagare e' ancora piu' alto: il 14,5% di coloro che appartengono ai cittadini a basso reddito si trovano poi nell'impossibilita' di versare la rata del mutuo. Ecco, in una tabella, le percentuali di mancato pagamento dei mutui in Italia nelle diverse categorie di mutuatari, calcolati dalla Banca d'Italia su una statistica Eu-Silc aggiornata al 2009 su redditi 2007.

CARATTERISTICHE               % INSOLVENTI

-Età
meno di 35 anni                    2,8%
tra 45 e 54 anni                   6,1%
oltre 65 anni                      3,7%
----
-tipologia famiglia
un adulto senza figli              2,8%
due adulti senza figli             3,1%
single con figli                  10,1%
coppia con figli                   6,3%
----
-status lavorativo
full time                          4,5%
part time                          8,5%
disoccupato                       19,0%
pensionati                         3,5%
----
-tipologia contratto
a tempo indeterminato              4,4%
a tempo determinato                7,9%
----------------------------------------
TOTALE MUTUATARI                   4,9%


Ben il 91% dei disoccupati di famiglie monoreddito in Italia sono da considerarsi a rischio poverta

   GIOVANI, PERSO QUASI MEZZO MILIONI DI POSTI
La crisi sembra avere prodotto i suoi perversi effetti su una sola componente del mercato del lavoro, quella giovanile: nel 2009, tra gli occupati di 15-34 anni si sono persi circa 485.000 posti di lavoro (-6,8%) e nei primi due trimestri del 2010 se ne sono bruciati quasi altri 400.000 (-5,9%). Di contro, se si esclude la fascia immediatamente successiva, dei 35-44enni, dove pure si e' registrato un decremento del livello di occupazione (-1,1% tra il 2008 e il 2009 e -0,7% nel 2010),

GIOVANI, IL 16% NON CERCA      NEMMENO PIU' UN LAVORO
Il 16,3% della popolazione appartenente alla fascia di eta' compresa tra i 15 e i 34 anni risulta innativa: non studia, non lavora e non e' nemmeno impegnata nella ricerca di un'occupazione. I giovani, rileva il Censis, sono coloro che piu' hanno avvertito sulla loro pelle il peso della crisi: nei primi due trimestri del 2010 si e' registrato un calo degli occupati tra i 15 e i 34 anni del 5,9%, a fronte di un calo medio dello 0,9%. Tra costoro, le persone che non sono impegnate in un'attivita' di studio, non hanno un lavoro, non lo cercano e non sembrano interessati a trovarlo sono 2.242.000, un universo pari al 16,3% del totale, percentuale che sale al 19,2% nella fascia d'eta' tra i 25 e i 34 anni. Si tratta in prevalenza di donne, con un basso livello di educazione (il 51,5% ha al massimo la licenza media) e provenienti soprattutto dal Mezzogiorno (60,3%).

U.E. - Homeless: giovani, donne e immigrate

image 9 dicembre 2010 Sono per lo piú giovani, soprattutto donne, immigrate o richiedenti asilo o vittime della disgregazione familiare. questo l'identikit della persona senza dimora in molti stati dell'Unione Europea. Vivono in strutture di emergenza, in sistemazioni temporanee o di transizione, ospiti in famiglia o presso amici, minacciate di sfratto, o in alloggi inadeguati o insicuri. Il problema dei senzatetto e' al centro della Consensus Conference sulla homelessness che si e' aperta oggi a Bruxelles, si conclude domani e vede la partecipazione di tutti i rappresentanti dei paesi europei, per confrontarsi sul comune problema dell'emergenza abitativa e delle grave emarginazione sociale. Il fenomeno dei senza dimora è comune a tutta l'Europa; nonostante le gravi carenze di dati infatti - sottolineano le organizzazioni che si occupano di queste persone - il problema dell'emergenza sociale e abitativa di queste persone provoca ripercussioni negative di vasta portata tanto sui soggetti interessati, quanto sulla società nel suo complesso. Una realta', quella dei senzatetto, complessa e che interessa gli individui e le famiglie nei diversi momenti della loro vita, per periodi di tempo piú o meno lunghi e secondo modalità differenti. la forma piú visibile di povertà estrema ed esclusione e si declina in diverse tipologie, che hanno come fattore comune quello della precarietà assoluta, affettiva, lavorativa e abitativa. Esistono molteplici cause del fenomeno che comprendono fattori personali, fattori istituzionali, fattori strutturali. Chi sono i senza dimora in Europa? Lo stereotipo del senza dimora è rappresentato da un uomo singolo, in genere di mezza età, che dorme per strada. La composizione della popolazione homeless sta peró evolvendo verso un crescente numero di giovani senza dimora, per lo piú donne, vittime della disgregazione famigliare, immigrate e richiedenti asilo.

NON LASCIAMO CHE I PROLETARI ENTRANO NELLA POVERTA ESTREMA LA PRESA DI COSCIENZA SARA DANNEGGIATA

 

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